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Assegno unico, disponibili le date per i pagamenti a gennaio 2024

lentepubblica.it • 4 Gennaio 2024

assegno-unico-pagamenti-gennaio-2024L’INPS in collaborazione con la Banca d’Italia ha predisposto il calendario dei pagamenti per l’assegno unico: ecco le date che si riferiscono al mese di gennaio 2024.


L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, in un recente messaggio, ha infatti stabilito il calendario dei pagamenti e spiega di aver rinnovato la collaborazione con la Banca d’Italia per dare certezza alle famiglie in merito ai tempi di erogazione della prestazione.

L’Inps spiega, inoltre, che le famiglie già beneficiarie non sono tenute a presentare una nuova domanda per il 2024. L’erogazione della prestazione, pertanto, proseguirà d’ufficio anche per l’annualità 2024 (da marzo 2024 a febbraio 2025) fatto salvo l’onere per gli utenti di comunicare eventuali variazioni da inserire nel modello di domanda (es. nascita di un figlio).

Assegno unico, le date per i pagamenti a gennaio 2024

Ecco quindi, qui di seguito, le date di pagamento dell’assegno unico nel mese di gennaio:

  • 17, 18, 19 gennaio 2024: queste date sono riservate ai nuclei familiari che non hanno subito variazioni nelle loro condizioni rispetto al mese precedente.
  • ultima settimana di gennaio: questo periodo è invece destinato ai nuclei familiari che hanno subito variazioni nelle loro condizioni rispetto al mese precedente.

Come nei mesi scorsi il pagamento della prima rata della prestazione avverrà di norma nell’ultima settimana del mese successivo alla presentazione della domanda. Nella stessa data sarà accreditato anche l’importo delle rate spettanti nell’ipotesi in cui l’assegno sia stato oggetto di un conguaglio, a credito oppure a debito.

Condizioni per fruire del beneficio

La misura si basa sull’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), ma è importante notare che può essere richiesto anche in assenza di ISEE, basandosi sui dati dichiarati nella domanda.

Le famiglie già beneficiarie non sono tenute a presentare una nuova domanda per il 2024. L’erogazione della prestazione, pertanto, proseguirà d’ufficio anche per l’annualità 2024 (da marzo 2024 a febbraio 2025) fatto salvo l’onere per gli utenti di comunicare eventuali variazioni da inserire nel modello di domanda (es. nascita di un figlio).

Aggiornamento della Dichiarazione Sostitutiva Unica

Per continuare a ricevere tutto l’importo spettante nel corso del prossimo anno sarà necessario presentare l’ISEE aggiornato al 2024 entro il 29 febbraio.

I richiedenti saranno tenuti a comunicare all’INPS eventuali variazioni nelle informazioni indicate in precedenza, tramite la presentazione di una DSU aggiornata.

In particolare, si dovranno tener presenti queste regole specifiche relative alla composizione del nucleo familiare, come ad esempio:

  • si deve comunicare l’eventuale nascita di un nuovo figlio;
  • si deve tenere presente che i coniugi permangono nel medesimo nucleo anche a seguito di separazione o divorzio, qualora autorizzati a risiedere nella stessa abitazione;
  • e infine occorre sapere che i componenti già facenti parte di un nucleo familiare, come definito ai fini dell’ISEE, o del medesimo nucleo come definito ai fini anagrafici, continuano a farne parte anche a seguito di variazioni anagrafiche, qualora continuino a risiedere nella medesima abitazione.

Cosa si rischia? Nel caso in cui la DSU aggiornata non venga presentata, l’Inps erogherà l’agevolazione a partire da marzo 2024, ma con importi minimi.

Tuttavia, le famiglie avranno ulteriore tempo, fino al 30 giugno 2024, per presentare una DSU e garantirsi il diritto al ricevimento di importi più elevati, in modo retroattivo, con conguagli che tengono in considerazione i periodi che vanno da marzo 2024 a seguire.

Le tabelle di riferimento

L’Inps, infine, spiega che la mensilità di gennaio 2024 sarà liquidata sulla base degli importi previsti nelle tabelle valide per il 2023 non essendo ancora attualmente noto l’indice ISTAT relativo al 2024. Il relativo conguaglio, pertanto, avverrà con la successiva mensilità.

Qui di seguito pertanto sono disponibili le tabelle dell’anno scorso, ancora valide per il mese in corso e quindi da tenere in considerazione:

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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